Dieci minuti per passare dal mondo dei sogni al mondo della scuola: ho ancora il pigiama e sono in classe, o meglio, in classe virtuale.
La didattica a distanza e la mia quarantena quest’anno sono iniziati il 29.10.2020. Il Liceo Luigi Galvani è “a casa”, come tutte le scuole della città, e la mia classe prudentemente è stata anche isolata in quarantena. Il Covid-19 si avvicina sempre di più, anche se continuiamo a disinfettare le mani e cambiare mascherine in completo distanziamento sociale.
Frequento il liceo Luigi Galvani da 4 anni ed ogni mattina si popolava con circa 1800 studenti molto rumorosi che alle 8:00, dopo il suono della prima campanella, prendevano posto su circa 1800 sedie in un centinaio di aule, davanti a un centinaio di professori.
Oggi i professori camminano soli tra i corridoi del liceo, entrano in aule deserte, si rivolgono ad un monitor con le spalle rivolte ai banchi vuoti e l’eco della loro voce rimbomba nell’aula, sembra di sentirlo anche qui da casa. Si finge una certa normalità nell’emergenza, si gestisce con forzata naturalezza questa didattica a distanza e si esalta la sua efficacia: ma sappiamo tutti che non è così, lo sanno anche i professori soli in classe.
Non ho notizie di casi positivi al Covid-19 tra le persone a me vicine, ma temo il peggio. Quando ero al primo anno ho immaginato i miei 18 anni e come sarebbe stato frequentare la scuola da “maggiorenne”: poter firmare da sola le giustificazioni o i permessi, le gite scolastiche, le feste, gli scambi in Europa di questo liceo internazionale, e soprattutto un rapporto più franco e diretto con i professori… tutt’altro che questo isolamento.

Dieci minuti per passare dal mondo dei sogni al mondo della scuola, è il tempo cronometrato (quando salto la colazione) per trovarmi pronta alla prima ora di video-lezione; in effetti è anche poco meno del tempo che impiegavo per raggiungere la scuola a piedi ed è il tempo dei due intervalli tra le “video-lezioni in modalità sincrona” durante i quali è consentito disconnettersi.
Ecco la didattica a distanza e la mia quarantena, vedo tutte le miniature dei volti dei miei compagni sullo schermo: oggi siamo tutti presenti.
#andrà tutto bene.
Elisa