La Storia di Elsa Morante

Madre e figlio sotto il peggior bombardamento di Roma. Vicini ma senza vedersi, poi abbracciati e storditi in balia delle bombe: “La Storia” di Elsa Morante

La Storia di Elsa Morante è un libro che non può mancare in libreria: è la storia del nostro Paese ferito dal nazifascismo, la tragica storia delle leggi razziali e delle deportazioni, la storia della violenza sulle donne ed anche storia di solitudine, di povertà e di malattia.

Così è descritto il bombardamento di Roma del 19.07.1943

“Una di quelle mattine Ida, con due grosse sporte al braccio, tornava dalla spesa tenendo per mano Useppe. (…) Uscivano dal viale alberato non lontano dallo Scalo Merci, dirigendosi in via dei Volsci, quando, non preavvisato da nessun allarme, si udì avanzare nel cielo un clamore d’orchestra metallico e ronzante. Useppe levò gli occhi in alto, e disse: “Lioplani”. E in quel momento l’aria fischiò, mentre già in un tuono enorme tutti i muri precipitavano alle loro spalle e il terreno saltava d’intorno a loro, sminuzzato in una mitraglia di frammenti.

“Useppe! Useppee,.!” urlò Ida, sbattuta in un ciclone nero e polveroso che impediva la vista: “Mà sto qui”, le rispose all’altezza del suo braccio, la vocina di lui, quasi rassicurante. Essa lo prese in collo (…) Intanto, era cominciato il suono delle sirene. Essa, nella sua corsa, sentì che scivolava verso il basso, come avesse i pattini, su un terreno rimosso che pareva arato, e che fumava. Verso il fondo, essa cadde a sedere, con Useppe stretto fra le braccia. Nella caduta, dalla sporta le si era riversato il suo carico di ortaggi, fra i quali, sparsi ai suoi piedi, splendevano i colori dei peperoni, verde, arancione e rosso vivo.

Con una mano, essa si aggrappò a una radice schiantata, ancora coperta di terriccio in frantumi, che sporgeva verso di lei. E assestandosi meglio, rannicchiata intorno a Useppe, prese a palparlo febbrilmente in tutto il corpo, per assicurarsi ch’era incolume. Poi gli sistemò sulla testolina la sporta vuota come un elmo di protezione. (…) Useppe, accucciato contro di lei, la guardava in faccia, di sotto la sporta, non impaurito, ma piuttosto curioso e soprapensiero. “Non è niente”, essa gli disse, “Non aver paura. Non è niente”. Lui aveva perduto i sandaletti ma teneva ancora la sua pallina stretta nel pugno. Agli schianti più forti, lo si sentiva appena tremare: “Niente…” diceva poi, fra persuaso e interrogativo.

I suoi piedini nudi si bilanciavano quieti accosto a Ida, uno di qua e uno di là. Per tutto il tempo che aspettarono in quel riparo, i suoi occhi e quelli di Ida rimasero, intenti, a guardarsi. Lei non avrebbe saputo dire la durata di quel tempo. Il suo orologetto da polso si era rotto; e ci sono delle circostanze in cui, per la mente, calcolare una durata è impossibile.

Al cessato allarme, nell’affacciarsi fuori di là, si ritrovarono dentro una immensa nube pulverulenta che nascondeva il sole, e faceva tossire col suo sapore di catrame: attraverso questa nube, si vedevano fiamme e fumo nero dalla parte dello Scalo Merci. (…)”

Colpire la popolazione civile

E’ noto che i bombardamenti della seconda guerra mondiale spesso non avevano obiettivi militari, ma civili con lo scopo di colpire il morale della popolazione. Questa strategia sembra alla base della decisione americana di bombardare, così violentemente, la città di Roma a partire dalle 11:13 del 19 luglio 1943, in particolare il popolare quartiere San Lorenzo. Fu una delle più grandi stragi della Seconda guerra mondiale che si può riassumere con i seguenti numeri:

  • circa 300 bombardieri al mattino (prima ondata)
  • circa 200 bombardieri al pomeriggio (seconda ondata)
  • circa 300 aerei di scorta
  • 4.000 bombe [altri indicano 9.000]
  • oltre 1.000 tonnellate di esplosivo
  • 3.000 vittime
  • 11.000 feriti
San Lorenzo: Cadevano le bombe come neve… di Francesco De Gregori

La Storia di Elsa Morante è accompagnata dal sottotitolo Uno scandalo che dura da 10.000 anni … ma a cosa si riferiva Elsa Morante?

Alla crudeltà della guerra?
Alle vittime di sempre che subiscono le conseguenze della Storia?
Allo scandalo di chi in ogni tempo giustifica (ha giustificato) la necessità della guerra e dei bombardamenti sui civili? 
A tutti noi che subiamo, direttamente e indirettamente, le bombe di tutte le guerre?

Elisa 🙂

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