Le notti bianche

Un uomo e una donna si parlano dal profondo, senza mai essersi visti prima, come se si conoscessero da sempre, di notte, in una panchina di Pietroburgo.

Il libro inizia e finisce in quattro notti bianche

In una panchina e in uno scorcio del canale Griboedov di Pietroburgo, sembra che ad avvolgere i protagonisti ci sia un’atmosfera di sogno e magia. Nessuno per strada, sono gli unici in questo microcosmo, in questo chiarore, come se il tempo si fosse fermato.

E’ la storia di un giovane sognatore abituato a vivere un po’ isolato dalla società che incontra Nasten’ka stabilendo un rapporto fraterno e confidenziale. La ragazza accetta di rivederlo la notte seguente, e così accade per quattro notti: le notti bianche.

Le notti bianche a cosa pensi?

Un romanzo breve e pungente

Le conversazioni tra il protagonista e Nasten’ka ci fanno conoscere nel profondo entrambi i personaggi: amori, solitudini e disagi interiori. La fine è inaspettata, struggente e ad effetto, senza consolazione, come una storia d’amore normale. Ma è anche la fine che rende il romanzo di Fëdor Dostoevskij realmente originale.

Il sognatore non è un uomo ma una specie di essere neutro. Si stabilisce prevalentemente in un angolino inaccessibile, come se volesse nascondersi perfino dalla luce del giorno, e ogni volta che si addentra nel suo angolino, vi aderisce come la chiocciola al guscio, e diventa simile a quell’animale divertente chiamato tartaruga, che è nello stesso tempo un animale e una casa.”

Le prime pagine del libro mi hanno emozionato di più, sono dedicate alla vita quotidiana del protagonista: il sognatore che descrive l’anima vivente di Pietroburgo. Nonostante la vita solitaria, lui sa tutto di tutti, conosce le persone, le loro giornate, i loro sentimenti, i luoghi delle loro vacanze, nonostante non abbia rapporti di amicizia. Le persone che osserva vivono dentro di lui, non è lui a vivere da solo dentro la società.
Più che vivere…  sopravvivere.

Originale l’amore tra i due protagonisti: Nasten’ka prova sentimenti d’amore per due uomini, per il protagonista e per l’amato partito a cercar lavoro. Verso il protagonista l’amore è fraterno.  Al contrario lui ama Nasten’ka senza dubbi e le perdona tutto: il suo amore è come un sacrificio che non chiede niente in cambio, neanche un sorriso.
Si sono conosciuti in quattro notti, in questo breve tempo, lui ha parlato con lei più che con qualunque altra persona in tutta la sua vita.

Fëdor Dostoevskij, Le notti bianche

Possono davvero 4 notti riempire la vita di un uomo abituato a vivere soltanto dei suoi sogni? Per il protagonista si, la felicità è anche sapere di avere vissuto qualcosa. La vita vale un minuto di pura felicità.

“Un minuto intero di beatitudine! È forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?”

 

Sotto la mappa di San Pietroburgo con l’ubicazione delle panchine sul canale Griboedov che potrebbero aver ispirato Fëdor Dostoevskij.

Elisa 🙂

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