Io voglio del ver la mia donna laudare del bolognese Guinizzelli

Io voglio del ver la mia donna laudare, sonetto del XIII secolo di Guinizzelli ancora così suggestivo come “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.

Il poeta e giudice bolognese Guido Guinizzelli

definito da Dante “padre”, ha scritto sonetti che hanno influenzato non poche generazioni, tra cui il famoso al cor gentil rempaira sempre amore.

Ecco il sonetto di oltre 700 anni di età sulla donna amata.

[1] Io voglio del ver la mia donna laudare

[2] ed asembrarli la rosa e lo giglio:

[3] più che stella dïana splende e pare,

[4] e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

[5] Verde river’ a lei rasembro e l’âre,

[6] tutti color di fior’, giano e vermiglio,

[7] oro ed azzurro e ricche gioi per dare:

[8] medesmo Amor per lei rafina meglio.

[9] Passa per via adorna, e sì gentile

[10] ch’abassa orgoglio a cui dona salute,

[11] e fa ’l de nostra fé se non la crede;

[12] e nolle pò apressare om che sia vile;

[13] ancor ve dirò c’ha maggior vertute:

[14] null’om pò mal pensar fin che la vede.

Il sonetto è dedicato al tema stilinovistico della lode alla donna amata ed alla celebrazione delle sue virtù “fisiche”, “morali” e “spirituali”.

Donna: bellezza del creato

La donna è indicata come bellezza del creato ed associata ad immagini del mondo naturale incontaminato ed immacolato. La donna è rosa, il fiore simbolo di amore ed ammirazione, è giglio, fiore simbolo di purezza, è la verde campagna, è l’aria, è il colore dei fiori, delle pietre preziose e gioielli. La figura femminile è paragonata alla “stella diana” con riferimento al pianeta Venere e alla dea dell’amore: é quindi una divinità (donna angelicata) idealizzata come un mezzo di salvezza spirituale per l’uomo che l’ama.

Nobiltà d’animo e salvezza

In questo sonetto sono descritti gli effetti emozionali che la donna, con semplice presenza, provoca sugli uomini “a cui dona salute”. Quando la donna medioevale del Guinizzelli passeggia in strada, così bella e nobile d’animo “ch’abassa orgoglio” agli uomini, e provoca in loro la salvezza spirituale al punto di convertire i non-cristiani. Nessun uomo al cospetto della donna idealizzata nel sonetto può avere cattivi pensieri: lei non è avvicinabile da uomini con animo non nobile. La donna così idealizzata potrebbe apparire irreale, non attuale ed il tema dei sonetti una finzione, ma il collegamento alla realtà dei versi di Guinizzelli invece è potente forza universale, come l’ “amor che move il sole e l’altre stelle”.

Guido Guinizelli e Dante Alighieri

Elisa 🙂

 

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