Ci sono cose spaventose e terribili annidate nell’animo umano. E cose meravigliose, anche. Non sempre riusciamo a tirare fuori queste ultime senza scatenare anche le altre.
Il Piccolo Regno una fiaba e un viaggio nel mondo della fantasia
E’ una storia di bambini, una storia di vacanze lunghissime, come anche a me capitate. Tra l’inizio e la fine della storia c’è in mezzo il senso dell’avventura, la paura, il gioco e la crescita. Si sfidano le punizioni dei grandi, anzi ci si contrappone ad essi che rappresentano un mondo alieno, governato da leggi spesso incomprensibili.
I quattro protagonisti della storia comprendono il linguaggio di alcuni animali, invadono un vecchio mulino, intervistano una coppia di archeologi, si perdono nel bosco, esplorano un fiume. Violano la tomba in cui riposa la mummia di un guerriero e rubano uno dei suoi bracciali risvegliando lo spettro del defunto intento a vendicarsi…
“Mio cugino Julius fu il primo a lasciare il regno in questo modo. Quando scoprì di dover abbassare la testa per entrare nella nostra casetta di legno fu come se fosse scattato un conto alla rovescia. Da allora, ogni volta che entravamo nel nostro rifugio, misuravamo quanti centimetri mancavano a farci sfiorare lo stipite, per sapere quanto tempo ci restava“
Tutto cambia e tutto è cambiato
Leggendo Il Piccolo Regno ti perderai, come un’ estate da raccontare e ricordare dove tutto cambia e tutto è cambiato. Il conto alla rovescia delle pagine che purtroppo mancano alla fine non sarà il tuo unico dispiacere. Anche non conoscere il nome del protagonista che racconta la storia ti sorprenderà. Forse perché il protagonista potresti essere proprio tu.
Elisa 🙂