Osa sapere: contro la paura e l’ignoranza

Ivano Dionigi nella sala Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio martedì 1.10.2019 ha presentato il suo ultimo libro “Osa sapere”.

Un incontro particolare con Ivano Dionigi in una delle più belle sale di Bologna, l’aula magna dell’Archiginnasio, dove stupiscono le decorazioni e gli affreschi. Immagino in questa sala l’esecuzione dello Stabat Mater di Rossini diretta da Donizzetti: l’emozione deve esser stata notevole poiché, proprio in onore di Rossini, al primo anniversario della sua morte, la sala ha preso proprio il nome del suo Stabat Mater.

Ivano Dionigi è un latinista dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna di cui ed è stato anche rettore. Nelle 87 pagine del suo Osa sapere puoi perderti tra richiami storici, letterari, biblici, sociali e politici. Non mancano le citazioni in latino e greco, come l’esortazione del titolo che rimanda al sapere aude delle Epistole di Orazio (1, 2, 40).

Osa sapere è come un ritorno al futuro che attraversa epoche e luoghi che dal passato remoto ci portano al presente e dal presente nuovamente al passato: una appassionata riflessione sul sapere e sulla storia.

Osa sapere

In pochi qui, alle vostre spiagge, arrivammo a nuoto. Che razza di uomini è mai questa? Quale patria permette un uso così barbaro? Ci negano l’asilo della sabbia, ci fanno guerra, ci vietano di soggiornare sulla riva. Se non avete né il rispetto degli uomini né il timore delle loro armi, sappiate che gli dèi ricordano ciò che è sacro e ciò che è sacrilego.

Con questa citazione dell’Eneide inizia “Osa Sapere”… sembra così attuale, nonostante Publio Virgilio Marone l’abbia scritta oltre 2000 anni fa.

Dionigi chiede, non senza ironia: “Senza barbari, cosa sarà di noi?”, ricordando che Roma ci ha abituato alla cultura dell’ “et – et“, non dell’ “aut – aut , anzi Roma divenne grande aprendosi ai nuovi popoli e riconoscendo cittadini (cives) anche gli stranieri, ovvero i «nemici» (hostes).

Osa Sapere, Ivano Dionigi

Dionigi ci ricorda che Geografia e Demografia stanno cambiando la Storia. La prima con la globalizzazione che ha dilatato i confini; la seconda che sta creando nuove gerarchie e nuove egemonie. Se ogni minuto nascono 57 africani, 32 cinesi, 29 indiani e meno di un italiano (2 ogni 3  minuti), significa riflettere sull’opportunità di stipulare alleanze tra il vecchio Occidente ed i giovani d’Oriente e del Sud del mondo.

Nella presentazione si è parlato dell’umanesimo necessario! E’ stato spiegato che nella civiltà della tecnica noi consumiamo il tempo per guadagnare lo spazio, ignorando che il tempo è il cuore dell’esistenza. Se la Tecnica è ars respondendi, l’umanesimo è ars interrogandi, e l’uno non può privarsi dell’altro.

Alla presentazione, oltre al pubblico delle grandi occasioni (in sala non c’era posto per tutti) hanno partecipato Vincenzo Balzani, Franco Locatelli ed Edoardo Vigna che, purtroppo, hanno lasciato poco tempo all’intervento di Dionigi, relegato alla fine delle presentazioni.

Secondo Dionigi, in quest’epoca abbiamo bisogno di intelligere, di capire la relazione delle cose, di interrogare, di porci domande e di invenire, di scoprire, di confrontare i maestri del passato con le domande del tempo presente. Insomma, imparare e sapere non è una fase della vita, è l’essenza del nostro essere uomini o donne (e cittadini). Un grazie al prof. Dionigi.

Elisa 🙂

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