Luigi Galvani faceva sgambettare rane morte

Luigi Galvani faceva sgambettare rane morte: una intuizione del 1790 che ha anche stimolato Frankenstein di Mary Shelley 50 anni dopo.

Su Luigi Galvani ė stato scritto tanto, si racconta che l’intuizione sull’energia animale avvenne in cucina. Sul tavolo da cucina le rane erano già preparate per il brodo; una di esse fu casualmente toccata con un oggetto metallico che causò il movimento inaspettato dell’animale morto. 

Luigi Galvani faceva sgambettare rane morte

Luigi Galvani faceva sgambettare rane morte

Galvani utilizzò le zampe posteriori delle rane, attaccate alla colonna vertebrale, sistemate nella terrazza di casa sua. Quando il cielo era pieno di elettricità con lampi dei temporali, le zampe delle rane si muovevano come se volessero liberarsi poiché le scariche elettriche, passando attraverso il filo di metallo collegato alle zampe, provocava le contrazioni dei muscoli. Nel 1790 non c’era alcuna conoscenza dell’elettricità e questo fenomeno sorprese non poco tutto il mondo scientifico.

Elettricità animale

Luigi Galvani ripeté l’esperimento in laboratorio: faceva sgambettare rane morte con una macchina che produceva scariche elettriche. Galvani intuì che nei corpi c’è una forza che provoca i movimenti, anche senza la volontà del cervello. Chiamò quella forza «elettricità animale». I risultati degli studi sono descritti nel suo libro De viribus electricitatis in motu musculari, riconosciuto come base e stimolo per successive scoperte come l’energia elettrica e la radio, sconosciuti a quel tempo.

La scoperta dell’«elettricità animale» di Luigi Galvani è basata sulle scoperte della rivoluzione scientifica del 600; come le successive scoperte scientifiche dell’800 sono basate sulla scoperta della «elettricità animale». In questa secolare staffetta della conoscenza, i ricercatori lanciano avanti il testimone della ricerca scientifica, spingendo sempre avanti le nostre conoscenze.

La fine del Settecento

Alla fine del settecento il mondo stava cambiando e tutto sembrava possibile: l’anno precedente alla scoperta di Galvani, i parigini assaltarono la Bastiglia e cominciarono a decapitare teste di reali, aristocratici e non solo. L’Europa si trasformava, come la scienza,  e quella sconosciuta forza chiamata elettricità che faceva sgambettare rane morte… poteva anche animare corpi morti? Poteva cambiare il mondo?

Per salutare Luigi Galvani

Luigi Galvani è morto a 61 anni,  nel 1798, 12 anni dopo la sua scoperta. La statua a lui dedicata, 81 anni dopo la sua morte, è il primo monumento civile autorizzato a Bologna, realizzata dallo scultore romano Adalberto Cencetti ed è in piazza Galvani. A lui è anche dedicato il più antico Liceo di Bologna . Se volete passare a salutarlo, trovate le sue ossa in via Tagliapietre 19, nel Santuario del Corpus Domini, sempre a Bologna.

Elisa 🙂

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